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Perché a Guantánamo è proibito leggere il Diario di Anna Frank?

Tra i libri che ai detenuti di Guantanamo è proibito leggere c'è anche "Diario" di Anna Frank. Abbiamo chiesto ad Ariel Levy, giornalista del New Yorker, di spiegarci il motivo.

​All'inizio del suo Diario, Anna Frank intrattiene una lunga conversazione con "Kitty," ossia il suo diario. Gli dice: "Eccomi al punto da cui ha preso origine quest'idea del diario: io non ho un'amica." La sua personalità ci fa pensare che dovesse stare simpatica a molte persone, ma è lei stessa a dirci di non avere un vero amico con cui confidarsi. Si sente sola. Anna si confida a Kitty come altri si confidano a Dio. Per lei Kitty c'è sempre. Lei non si rivolge a Dio, ma alle pagine del diario, il suo confidente, che l'aiuta a dare un senso al mondo che la circonda.

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Dato che il libro è molto legato al contesto in cui è stato scritto, cioè la seconda guerra mondiale, si potrebbe pensare che sia una riflessione sull'antisemitismo e sul nazismo. In realtà, nel libro questi argomenti compaiono molto poco. Più che altro, parla di una ragazzina di 13 anni che si lamenta di sua madre e delle ingiustizie che è costretta a subire dagli adulti. Quale adolescente non si rivede in tutto questo?

Il libro parla soprattutto di come lei passava il tempo—facendo ginnastica, leggendo libri e litigando con altre persone. Al momento sto scrivendo un articolo su due tizi che sono tornati in libertà dopo aver scontato 18 anni di carcere. Non dicono se sono stati violentati o meno là; parlano più che altro di come ammazzavano il tempo. Immagino che per i detenuti di Guantanamo sia un po' la stessa cosa—dato che non possono suicidarsi, devono trovare una ragione per vivere e per andare avanti.

Anna è molto attenta ai dettagli, e questo la aiuta a passare il tempo. Anche prima di doversi nascondere, quando la sua famiglia stava per scappare, scriveva delle liste di cose che voleva con scritto quanto costavano, in modo che, una volta finita la guerra e dopo essere tornata in libertà, avrebbe saputo come spendere i suoi 20 fiorini. Quando ti viene impedito di compiere le attività di tutti i giorni, l'unico modo per andare avanti è sognare di compierle.

È una cosa che i bambini fanno spesso. Se sei un bambino solitario, è il tuo modo di giocare. Anna è molto brava a raccontare la sua situazione come se fosse un romanzo. Se pensiamo a molti libri per bambini, come Il vento tra i salici, c'è sempre una parte in cui il protagonista è sottoterra, o dentro un albero, o intento a fare scorta di noci per l'inverno. Anna conduce il lettore nel suo nascondiglio segreto, e sembra di stare nella tana di un coniglio. C'è qualcosa di molto gradevole nel modo in cui descrive la situazione. Il lettore riesce a percepire la sua sofferenza, certo, ma all'inizio sembra quasi un'avventura personale.

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Oltre all'avventura, ci sono molte pagine dedicate alla rabbia di Anna. Riesce a risultare divertente nel modo in cui espone la sua giusta indignazione, ed è in grado di tirare il lettore dalla sua parte. Il fatto che Dussel, uno degli adulti che si nascondono con lei, non le lasci usare il bagno a certe ore del giorno fa molto ridere.

È un libro che rievoca le ingiustizie che tutti abbiamo subito da bambini, e l'impudenza degli adulti che ci dicevano cosa dovevamo fare.

La principale differenza tra la prigionia di Anna Frank e quella dei detenuti di Guantanamo è che Anna e la sua famiglia si stavano nascondendo. Dev'essere surreale, per prigionieri di Gitmo, sapere che tutto il mondo sa che sono lì. Lo sappiamo tutti e non sembra importare a nessuno.

Nella loro situazione, Anna e la sua famiglia erano costretti a rimanere nascosti, invisibili, a ogni costo. Da questo punto di vista, non ha senso che il libro sia proibito a Guantanamo—la famiglia Frank non potrebbe essere più inerme di così. Che altro si può chiedere a un prigioniero oltre al suo silenzio? D'altra parte, se stai cercando di giustificare in qualche modo il fatto di incarcerare delle persone per un periodo di tempo indefinito, non vuoi che le persone che incarceri siano messe sullo stesso piano della famiglia Frank. Ma non penso che il libro sia stato censurato per questo motivo.

Sebbene Anna Frank sia stata una prigioniera esemplare nel suo essere silenziosa e invisibile, la pubblicazione del suo diario l'ha trasformata nell'opposto. La gente continua a sentire la sua voce. Chi potrebbe essere meno silenzioso di Anna Frank?

Raccontato a ​​Oscar Rickett.