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Addio Sasha Shulgin, e grazie per tutta l'MDMA

Shulgin era uno scienziato, un visionario. Se n'è andato a 88 anni, e per quanto mi riguarda resterà la persona che ha dato al mondo la droga che l'ha cambiato.

Un giovane Sasha Shulgin nel suo laboratorio (Foto via Flickr/Lorenzo Tlacaelel)

Alexander "Sasha" Shulgin—una persona che potrebbe vantare un'influenza senza pari sulla cultura giovanile globale degli ultimi 30 anni—non era un DJ, uno stilista, un cantante, una star dello sport, uno scrittore o un politico. Era uno scienziato. Uno stimato e rispettato membro di una professione nota per le sue barbe, la scarsa igiene e la reclusione. Un uomo con un dottorato di ricerca in biochimica, che ha scritto per il Journal of Organic Chemistry e non per The Face. Un uomo con la barba la cui prima grossa scoperta è stata un pesticida.

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Shulgin era anche l'uomo che è riuscito a scaldare le nostre anime. Ha dato al mondo la droga che l'ha cambiato—l'MDMA, che esisteva già ma non era così conosciuta, almeno non fino alla sintesi di Shulgin su finire degli anni Settanta. Da allora, l'MDMA ha continuato a ispirare amore e leggende e tracciare sentieri verso l'abbandono totale, l'azzeramento assoluto, l'euforia di massa e il panico morale.

Sasha è morto a 88 anni, dopo una vita passata a testare sostanze. Uomo riflessivo e provocatorio con un forte interesse per l'umanità e le sue sfumature più profonde, era più di un comune cosmonauta—era uno che si adoperava per il benessere a lungo termine, più che per quello a breve termine.

Per questo verrà ricordato come una leggenda nel mondo della scienza. Per me è sempre stato più di un Isaac Newton che guardava ai laser invece che stare sotto gli alberi. Detto in termini molto semplici: Shulgin e la sua penicillina da rave hanno cambiato per sempre la cultura dei giovani, insieme alla mia vita e a quella di molte altre persone.

L'autore, a destra, con la bottiglietta d'acqua di rito.

La mia prima esperienza con l'MDMA è stata qualcosa di trascendentale, e sono sicuro che sia stato così per la maggior parte della gente. Ora provate a immaginare come sarà stata la prima pillola del mondo, e poi immaginate come sarebbe il mondo oggi se Shulgin non avesse mai portato avanti la sua idea. Tutti quei momenti da terzo occhio, quei primi baci sudati che sembrano esplosioni di aria artica per lo spirito, tutti quegli episodi di serendipità, rapimento, agitazione di stomaco e conversazioni confuse con qualche sconosciuto nell'area fumatori non sarebbero mai avvenuti.

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E senza questi momenti e quella sensazione, non saremmo mai arrivati alla cultura rave. Avremmo avuto i rave, e la house e la techno sarebbero esistite comunque, ma non avrebbero avuto lo stesso impatto. Senza l'ecstasy, per quanto mi riguarda, la musica non avrebbe avuto lo stesso alienante potere. I Kraftwerk avranno anche portato i sintetizzatori, Jesse Saunders ci avrà dato il beat, ma Sasha Shulgin ci ha donato l'atmosfera.

L'ecstasy ha lentamente invaso il pianeta; è mutato, si è moltiplicato e si è diviso come un virus di scatenata positività che nessuno scienziato avrebbe potuto prevedere. Era il futuro, con musica fatta dai computer e droghe fatte dall'uomo divenute le forze guida della cultura giovanile globale. Praticamente ogni occidentale nato dopo Shulgin e imbattutosi in quella che oggi chiamiamo ecstasy ne è stato influenzato, in un modo o nell'altro.

Alcuni l'hanno presa, altri erano troppo spaventati. Alcuni hanno passato i momenti migliori delle loro vite da fatti, e purtroppo alcuni ci hanno rimesso la pelle per colpa di imitazioni fatte da bastardi molto meno scrupolosi di Shulgin. Alcuni hanno smesso di usarla dopo l'università; altri sono ancora lì a smandibolare su "Back 2 The Old Skool", 25 anni dopo la loro prima volta. Un ragazzo l'ha addirittura presa tutti i giorni per nove anni, raggiungendo un picco di circa 25 pillole al giorno (anche se mi pare ovvio dirlo, non è stata una grande idea).

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Sotto: alcuni commenti su YouTube (dall'articolo Questi commenti sui classici rave vi restituiranno la fiducia nell'umanità).

Per molti, è stata la droga che ha trascinato l'Inghilterra fuori dal buio negli anni Ottanta. Secondo Terry Farley, il leggendario DJ, promotore, produttore ed editor di Boy's Own, l'ecstasy è stato lo stimolo per la svolta in una società che ne aveva estremo bisogno.

“Penso che abbia allentato la tensione,” mi ha detto quando l'ho intervistato. “A un tratto, essere gentili con le persone è iniziato a piacere. E non era solo perché eravamo un po' fatti, ma perché le persone percepivano un benessere intorno a sé. Si aveva l'impressione che la svolta fosse dietro l'angolo."

“In sei mesi, tutti quelli che conoscevo hanno lasciato il lavoro e si sono messi a fare qualcosa di creativo.”

Il comedown fa schifo, certo. Ma scambiereste il peggiore della vostra vita per lo sballo più vertiginoso? Penso di conoscere la risposta (anche se personalmente non ho mai scordato il momento in cui il mio gatto di 17 anni è morto fuori dalla porta della mia camera dopo una serata allo Scala). Forse alcuni hanno esagerato, forse la popolarità crescente ha causato qualche tragedia, ma quale altra droga ha stravolto così violentemente la nostra comprensione culturale del mondo?

La rivoluzione dell'LSD negli anni Sessanta è stata importante, ma oggigiorno gli acidi sono solo sorrisi triti, battute su elefanti rosa e vecchio psych-rock. Nel frattempo, l'ecstasy continua a modellare la nostra visione del mondo. La musica elettronica continua a resistere mentre la guitar music si decompone. In più, si sa, tutte le guitar band migliori—Oasis, Stone Roses, Happy Mondays e via dicendo—avevano una certa passione per le pasticche.

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A livello personale, penso che l'ecstasy mi abbia reso più romantico. Mi ha fatto vedere il mondo come qualcosa di grandioso, in cui le cose che accadevano apparivano ingigantite, e sembravano dotate di un significato più profondo. Penso che molti sarebbero d'accordo. Non dico che mi abbia reso una persona migliore, ma mi ha aiutato a capire cosa significa esserlo.

Amnesia, 1991.

Per questo, e per tutto il resto, dovremmo ricordare Sasha Shulgin non solo come un grande scienziato, ma come un visionario, uno che ha cambiato il mondo. Senza di lui non avremmo avuto i primi rave, Human Traffic, Future, Trainspotting, "Voodoo Ray", "Blinded by the Lights", Deadmau5 (che gli piaccia o meno) o "Mr Vain".

Forse l'aspetto più interessante di questa eredità è il fatto che nessuno sembra mai essersi pentito dei momenti passati sotto il suo effetto. I ricordi delle prime volte sono ancora permeati di un tipo di romanticismo, passione e follia che raramente si trovano nella vita.

Probabilmente per Shulgin la questione era un po' più complicata. Voleva utilizzare la droga per scopi più terapeutici che ricreativi, e anche se non sembrava disdegnare le attenzioni ricevute per la sua invenzione, la sua idea che l' MDMA potesse essere usata come SSRI non si è mai realizzata. Mi chiedo se abbia mai avuto occasione di osservare un gruppo di ragazzini festeggiare smandibolanti le serate migliori della loro vita, quando in realtà la sua era un'invenzione fatta per aiutare le persone che affrontavano i momenti peggiori delle loro vite. Mi chiedo cosa ne pensasse.

Ma anche se la sua eredità è fortuita, è una di quelle che il mondo non si scorderà tanto facilmente. Il nome "Alexander Theodore Shulgin" potrebbe non essere la prima cosa che vi viene in mente quando vi sprimacciate la faccia e pensate di voler abbracciare tutti, ma forse dovrebbe. Perché per me, Shulgin—che gli piaccia o meno—sarà per sempre il Padrino della Mandibola.

Segui Clive su Twitter: @thugclive