Il 19 agosto Piazza Indipendenza a Kiev è stata sgomberata dagli ultimi resti del presidio di Euromaidan. Nonostante il nuovo governo ucraino debba molto del suo potere alle persone che lo hanno costruito, per loro il presidio era diventato più che altro una spina del fianco.Dopo le dimissioni dell’ex presidente Victor Yanukovych, a febbraio, molti manifestanti sono tornati a casa. Quelli che hanno mantenuto attivo il presidio lo hanno fatto principalmente perché troppo abituati allo stato di emergenza permanente per tornare alle loro vite.
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Pochi giorni prima dell’evacuazione mi sono trovato in Piazza Indipendenza. Le immagini delle proteste che avevo seguito in televisione e su internet si presentavano ai miei occhi sotto forma di postumi sonnacchiosi. Non riuscivo a liberarmi dall’impressione che, a parte passanti casuali e qualche turista, molti degli occupanti delle restanti tende fossero personaggi leggermente discutibili. Si trattava per lo più di uomini con abiti mimetici, alcuni avevano bandiere di organizzazioni politiche e molti altri sembravano piuttosto sconvolti.I miei amici ucraini mi hanno raccontato di aggressioni e risse che scoppiavano nel bel mezzo della notte. Dopo il tramonto, la piazza centrale della capitale ucraina—nonostante i posti di controllo improvvisati, le tende non illuminate e le barricate di copertoni—non era percepita come un luogo sicuro.Mentre la piazza veniva ripulita, gli ultimi presidianti hanno reagito incendiando copertoni e lanciando pietre agli operatori del comune. Nonostante questa loro opposizione la Maidan è tornata al suo stato originale. Il grande albero di Natale, le bandiere e i poster saranno in futuro esposti in un museo dedicato agli eventi degli ultimi mesi.Per vedere altri lavori di Hieronymous, clicca qui.