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La sinistra che non vota Grillo e copia VICE

Ho sempre ammirato i giornalisti di questo Paese perché si prendono carico di rischi che io non avrei mai il coraggio di sostenere, come leggere i libri scritti dai dirigenti del PD.

La prima immagine che abbiamo trovato su Google per "scrittore in cerca di ispirazione". 

Ho sempre ammirato i giornalisti di questo Paese perché si prendono carico di rischi che io non avrei mai il coraggio di sostenere, come leggere i libri scritti dai dirigenti del PD. È quello che ha fatto Matteo Pascoletti di Valigia Blu andandosi a leggere l'opera prima di Domenico De Santis, La sinistra che vota Grillo. De Santis, secondo la sua stessa bio di Twitter è "Responsabile organizzativo regionale per PD Puglia. Componente assemblea nazionale PD" ma soprattutto, ci tiene a sottolineare, "Da sempre dedito al BENE PUBBLICO." E sappiamo che quando qualcosa è scritto TUTTO IN MAIUSCOLO significa per legge CHE È DUE VOLTE PIÙ DEDITO DI TE.

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De Santis ha scritto un libro che raramente si è potuto ospitare dentro librerie e biblioteche nazionali; un libro dove l'autore è anche il protagonista e narratore, e sulla sua strada incontra solo gente più idiota di lui. Un libro di conversazioni con grillini ed ex elettori del PD. Niente di strano, ma Pascoletti nota qualcosa di particolare nel testo.

"Non puoi presentarti al pubblico facendo, in due dialoghi, copia-incolla da un'intervista di VICE a Gian Paolo Vanoli e da uno spezzone di Ballarò dove un deputato grillino parla di Zeitgeist. Sono brani messi in bocca, rispettivamente, a un avvocato conosciuto a Milano durante il viaggio in trenino da Malpensa e a un ex elettore di Vendola."

Copia e incolla? Di sicuro ci deve essere stato un errore, un malinteso. Un pallone da basket che ha rimbalzato sopra la tastiera e ha riprodotto casualmente una sequenza di lettere e punteggiatura che ha senso compiuto, oppure un gatto che si è rotolato troppo e mentre cercavi di martellare via il vomito incrostato dalla barra spaziatrice ti sei ritrovato con Word aperto e una storia breve di Kurt Vonnegut scritta. Tutte cose già successe e che hanno spiegato casi di plagio passati. Cose che statisticamente possono accadere, lo dice la scienza.

Per questo ho voluto controllare di persona queste accuse recuperando il testo originale di La sinistra che vota Grillo.

Arrivo velocemente a pagina 54, il capitolo chiamato semplicemente "L'Avvocato". De Santis descrive questo viaggio sul treno da Malpensa che riporta a Cadorna, seduto vicino a un avvocato razzista e grillino. "Mi siedo vicino a un ragazzo robusto, elegante, viso abbronzato, sicuramente frutto di una buona dose di lampade,e una forte cadenza milanese." scrive De Santis. "Appena mi accomodo, mi guarda e mi domanda. 'Meridionale, vero?'" Poi riporta la sua presentazione. "Io faccio parte del Meetup 5 Stelle di Segrate. Seguo tutti gli incontri. Sono un appassionato di medicina grazie ad uno di noi, il professor Gian Paolo Vanoli. Lo conosci? Stiamo lavorando per smontare tutte le teorie che fanno arricchire le grandi case farmaceutiche."

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Che coincidenza! Il Meetup 5 Stelle di Segrate è proprio quello protagonista del pezzo "Dentro i Meetup grillini", e Gian Paolo Vanoli è proprio la persona che ho intervistato. De Santis deve aver incontrato un adepto!


Clicca sulle immagini per ingrandire.

E si capisce che l'avvocato è un adepto serio perché è in grado di ripetere esattamente le cose che Vanoli mi disse, compresi i punti esclamativi. Storicamente una delle cose più difficili da riportare correttamente durante una conversazione e intervista.

Ma è continuando a leggere il capitolo che mi diventa chiaro come l'accusa di "copia-incolla" sia un semplice disguido. Se qualcuno volesse copiare qualcosa veramente non arriverebbe di certo a clonare pure le virgole del testo originale. Farebbe una riscrittura del testo per dare una parvenza di originalità. Solo un idiota farebbe diversamente, e come sappiamo dal libro di De Santis, gli idioti non fanno parte del PD.

Segui Matteo su Twitter: @bknsty

Se volete leggere l'intervista completa a Gian Paolo Vanoli, la trovate qui.