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Snapchat ci rovinerà la vita?

Perché non abbiamo bisogno di un'altra app per scambiarci autoscatti di nudo.

Ormai quasi tutti hanno uno smartphone, giusto? Ci sono voluti un po’ di anni, ma mentre incespichiamo verso i mesi intagrammabili dell’estate, mi sembra di poter supporre che la maggioranza abbia rinunciato a cellulari monofunzione per conquistare l’abilità di “visitare” l’“app store” una volta ogni quattro mesi. Da un po’, nascosto tra le app per umiliare amici e sconosciuti e quelle per fare pace c’è anche Snapchat, che permette di scambiare foto e video con i propri contatti.

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Come concetto, Snapchat sembra indubbiamente avere i suoi meriti. È un’app che cancella per sempre qualsiasi contenuto abbiate inviato, sia dal vostro telefono che da quello del destinatario, dieci secondi dopo che il file è stato aperto. Così, potete mandare foto in costume da bagno scattate nei camerini senza la paura di vederle prendere vita su internet. Wow. Con tutti i rischi in cui si può incorrere a causa dei tanti stronzi che circolano online, un modo di comunicare capace di salvaguardare la santità dei vostri capezzoli appare davvero come una cosa buona.

Mi piace il modo in cui sorpassa tutte le brutte piccolezze dei social media (ricordarsi degli ex, scoprire le nuove fidanzate degli ex, ricordarsi di quanto stavate bene insieme, ecc.) e ne unisce tutte le buone (gratificazione istantanea, flirt, seminudità). Ma poi l’ho vista in azione e ho capito che, nella pratica, non è una cosa buona. Per niente. Di fatto, ora la mia opinione è totalmente opposta, tanto che sono preoccupata che Snapchat possa rovinare la vita di un sacco di persone.

Ecco perché.

Innanzitutto, NON È COSÌ PRIVATO. Snapchat è in circolazione da un periodo di tempo sufficientemente lungo da far sì che post e discussioni come questa escano praticamente ogni settimana. Su YouTube ci sono innumerevoli tutorial che insegnano come salvare i video, e per un po' è esistito perfino un intero tumblr dedicato alle “Snapchat Sluts”, poi chiuso (ma non guardate il video, vi deprimerà). Nome incoraggiante, no? Il problema è che, quando qualcosa riguarda anche minimamente la privacy, sarebbe necessario rimanesse completamente privato. Sfortunatamente, dato che ormai il mondo sembra abitato esclusivamente da tizi che condividono senza sosta file dal divano di casa, non sarà mai così.

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In secondo luogo, NON SAI ESATTAMENTE COSA STAI INVIANDO. Ok, credo sia un po’ il centro della questione, comunque le persone hanno una memoria esattamente come ce l’hanno i cellulari, giusto? Quando siete ubriachi, tutto (tutto) sembra essere un’ottima idea. Dire a qualcuno che vi piace mormorando “non credo che amore sia una parola troppo grossa” sembra una buona idea, inviare immagini di voi che piangete a chiunque vi abbia reso tristi passa per una trovata geniale ed estremamente concettuale. Una mia amica ha involontariamente scaricato un tizio mandandogli un video di dieci secondi in cui mostrava il suo dito medio solo perché lei aveva deciso che lui era fuori con qualcun’altra. Nella mia opinione, Snapchat è divertente e tutto quello che volete, ma quell’app che crea l’ex fidanzato di Marnie in Girls e che ti scala soldi ogni volta che chiami i tuoi ex quando sei sbronza è infinitamente più utile. Esiste?

Infine, LE NOSTRE IMPRONTE ONLINE SONO ABBASTANZA IMPORTANTI, altrimenti il file-sharing sarebbe solo un ridicolo campo minato senza regole. Questo genere di ideologia senza ripercussioni dietro un’idea semplice e inventiva è pericolosa. Vuoi spedire le immagini di una ragazza ubriaca e nuda ai tuoi amici, ma non vuoi finire nei guai per averlo fatto? Snapchat. Come se non fosse mai successo.

Insomma, andateci cauti. Oh, e state nudi più spesso nella vita vera. Le foto sconce? Sono sopravvalutate.

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