Cibo

Intervista all'uomo che ha mangiato un pollo allo spiedo al giorno per 40 giorni

Il cameriere Alexander Tominsky (AKA ‘Rotisserie Chicken Guy’) ci ha detto che non giocherà mai più col cibo.
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT
un pollo allo spiedo al giorno per 40 giorni
Alexander Tominsky aka Rotisserie Chicken Guy.

Pensi che riusciresti a mangiare un intero pollo allo spiedo? Probabilmente credi di sì, vero? “Facile!” hai appena esclamato tra te e te. Bene, allora cosa ne dici di mangiare un pollo allo spiedo intero al giorno per 40 giorni di fila?

Ti presento Alexander Tominsky, più conosciuto come “Rotisserie Chicken Guy”, che ha tenuto una bella fetta di internet appiccicata allo schermo accettando la missione di mangiare un intero pollo allo spiedo al giorno per 40 giorni consecutivi. Un mese e mezzo fa, il 31enne di Philadelphia, che di lavoro fa il cameriere in una steakhouse, aveva 500 follower su Twitter. Ma oggi, dopo aver concluso questa sfida monumentale, si avvicina ai 40.000. Centinaia di migliaia di persone hanno condiviso le immagini di lui che porta a termine la missione, su un molo addobbato con tanto di tappeto rosso e pieno di curiosi che esultavano a ogni morso. È una fiaba millennial, dove il “vissero felici e contenti” equivale a diventare virale.

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In soli 40 giorni Tominsky è diventato una celebrità, un’icona locale, una leggenda del folklore culinario e anche un sex symbol. VICE l’ha contattato per farsi raccontare meglio come si è trasformato nel Rotisserie Chicken Guy: l’eroe che nessuno voleva ma per il quale, chissà perché, non possiamo fare a meno di tifare. C’è all’orizzonte un’adattamento cinematografico della sua storia con protagonista Joaquin Phoenix che per mesi, per entrare nella parte, mangia solo pollo, sta male, va in crisi, e poi vince un Oscar? C’è un signor/signora/signorə Rotisserie Chicken Guy? E che cosa ha in serbo il futuro per l’uomo che ha cambiato il mondo un pollo allo spiedo alla volta?

VICE: Ciao Alexander, o come ti chiamano tutti: Rotisserie Chicken Guy. Da dove ti è venuta l’idea di mangiare 40 polli interi in 40 giorni?
Alexander Tominsky:
È successo che ho mangiato un pollo intero e mi ha dato una bella sensazione, quindi ho pensato che la cosa giusta da fare fosse farlo di nuovo. Ho iniziato per me stesso. All’inizio mi facevo solo una foto e dopo 10 giorni ho percepito che quello che stavo facendo aveva una sua potenza, una sua forza elettrica, così ho deciso di condividerlo con il mondo.

Perché hai deciso di mangiare specificamente pollo allo spiedo? E dove ti sei procurato tutti questi polli?
È un po’ il pollo nella sua forma più pura, no? Cotto e basta. Ho provato diversi posti, ma di solito lo mangiavo prima di lavorare. C’è un supermercato vicino a dove lavoro, così lo prendevo lì e lo mangiavo per pranzo prima di iniziare il turno.

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La tua iniziativa è diventata famosa negli ultimi giorni—i tuoi ultimi tweet hanno raggiunto le decine di migliaia di like e si radunavano folle per guardarti mangiare. Secondo te perché così tanta gente è andata in fissa?
È stato un trasferimento di energie positive, ha come ubriacato il mondo. Penso che sia perché non c’è niente di farlocco: non l’ho fatto per nessun secondo fine se non perché mi andava e credo che su internet si veda tanta gente fare cose con intenzioni e motivazioni diverse. E poi tutti mangiano, o almeno si spera che tutti mangino, quindi chiunque può sentirsi rappresentato. E poi è una cosa positiva che non fa male a nessuno. Credo che alla gente piaccia vedere una persona che soffre!

Hai visto gli apprezzamenti che ti vengono rivolti online? C’è un sacco di gente che ti trova bello…
Ma và? Beh, si vede che sono fortunato!

C’è un… Mr, Mrs o Mx Rotisserie Chicken Guy? 
Sì! Sono felicemente sposato con la mia chicken-moglie. È un’artista ben avviata e insegna all’Università a Philadelphia.

Cosa pensano i tuoi amici e parenti di tutta questa storia?
Erano tutti piuttosto straniti all’inizio. Ma poi è diventato interessante. L’ho visto succedere anche in altre situazioni, quando qualcuno fa qualcosa di un po’ strano, all’inizio resti confuso, poi magari ti preoccupi, però poi a un certo punto ti intriga e alla fine… ci caschi dentro con tutte le scarpe.

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Il cibo è una componente importante della cultura di Philadelphia, credi che c’entri?
Il pollo rappresenta tipo il 10 percento della formula. La chiave è la perseveranza. Philadelphia ha i suoi problemi, ma è una città che non si arrende mai.

Pollo piccante cinese

Hai iniziato a mangiare i polli da solo, ma l’ultimo l’hai mangiato su un tappeto rosso con una scenografia e tutto. Hai pensato a un finale così teatrale fin dall’inizio?
Tutto è iniziato mangiando i polli al ristorante in cui lavoro, per comodità. Ma avevo la sensazione che sarebbe diventata una cosa speciale e volevo assicurarmi di avere una location abbastanza grande per accogliere una folla numerosa. Ho attaccato in giro circa 60 volantini in quella zona e si dice che siano venute 500 persone a vedermi mangiare il pollo finale. Ecco un’altra cosa che mi è piaciuta molto di tutto questo: è iniziato con un volantino di carta come unica pubblicità. Invece di vedere una cosa online tipo un evento su Facebook, la gente è arrivata perché ha visto un volantino su un albero, e questo lo rende un risultato ancora più bello.

Secondo te perché la sfida è diventata così virale su Twitter?
Penso abbia attirato l’attenzione di vari tipi di persone: amanti dello sport, amanti del cibo, amanti delle storie con la vittoria finale e, sai, dolori e sfide da superare.

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Hanno iniziato a farti schifo i polli, verso la fine? E che impatto hanno avuto sul tuo corpo?
Oh sì, il mio corpo li ha sentiti tutti. Avevo costantemente i crampi e la pancia gonfia. Hai presente quando pulsa? Tipo come quando corri e senti il battito del cuore, ma era la pancia e continuava a pulsare. E poi avevo l’esofago escoriato dal sale. E ho perso anche 6 o 7 kg, che non avevo proprio bisogno di perdere.

Pollo fritto croccante

Quanto ci mettevi per mangiare il pollo intero?
Per le prime due settimane andavo tranquillo, circa 20 minuti. Poi il tempo è salito a circa due ore, ma per l’evento finale sul molo ho fatto tutto in un’ora. Volevo solo che finisse, e sono felice di non doverlo fare più.

Credi che farai altre sfide con il cibo in futuro?
Non giocherò mai più con il cibo! Mangerò solo per necessità.

Il mondo è così triste in questo periodo. Credi di aver portato un po’ di unità tra le persone, anche se solo per guardarti mangiare un pollo allo spiedo?
Sì, penso che sia parte del motivo per cui è andata com’è andata! La gente ha bisogno di sentirsi unita.