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Anti-Santi

Bacini in bocca e leccate di culo

Benetton alza bandiera bianca e si cala gli slip aderenti di fronte alla "sensibilità urtata" della Santa Sede.

Un paio di giorni fa Benetton—il brand noto per realizzare riviste per persone che si autodefiniscono "visual designer" e per far indossare maglioni colorati ai non-bianchi—ha deciso di alzare completamente bandiera bianca a proposito della campagna UNHATE "contro l'odio e l'omofobia", lasciando così al Vaticano la possibilità di reclamare il ruolo di vittima ancora una volta.

La campagna prevedeva l'utilizzo dell'immagine di Benedetto XVI impegnato in un casto bacio con l'Imam egiziano di Al-Azhar. Per tutti coloro che non sono terrorizzati dal sesso e dagli uomini che si vogliono bene il rimando è, ovviamente, alla famosa immagine del bacio fra Brezhnev e Honecker in tempo di guerra fredda. Benetton ha utilizzato il leader di un miliardo di cattolici, e uno dei rappresentanti più importanti dell'Islam, per affermare un'utopia moderna. L'idea che sia possibile superare divisioni razziali, religiose e sessuali comprando vestiti fuorimoda che si trovano da H&M per meno. Per il Vaticano, invece, "Benetton ha ancora una volta pubblicamente urtato la sensibilità dei credenti."

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La risposta della Santa Sede è ovvia, le scuse e il ritiro della campagna da parte del brand veneto, no.

La mossa è molto strana, oltre a essere un terribile errore strategico e a segnare un precedente inquietante nella critica nei confronti della Chiesa Cattolica in Italia. Il messaggio è chiaro: il Papa è intoccabile anche se non sei alle dirette dipendenze del Vaticano, anche se non credi, anche se sei solo stato abituato per tutta la vita a sentire l'opinione della CEI in ogni contesto politico e sociale italiano.

La press release rilasciata dopo l'armistizio non lascia spazio alle incomprensioni. La Benetton ha diffuso una nota ribadendo "il proprio dispiacere per aver così urtato la sensibilità di Sua Santità Benedetto XVI e dei credenti" e assicurando che "si impegna a non compiere in futuro alcun ulteriore utilizzo dell'immagine del Santo Padre senza una previa autorizzazione della Santa Sede."

Leggendo queste parole qualcuno che non ha visto le immagini della campagna potrebbe pensare che Benetton abbia creato una pubblicità incredibilmente "offensiva", come ai tempi in cui Oliviero Toscani era art director. Il risultato paradossale e involontariamente ironico da parte dei legali del Vaticano è così accomunare un bacino del Papa a uno stallone nero che monta una cavalla bianca, a centinaia di preservativi usati, a un uomo gay che muore di AIDS, al lavoro minorile, al picchiare le donne e a dei bambini che cacano in un vasetto. Credo che la mia sensibilità sia stata appena urtata.

Segui Matteo su Twitter: @bknsty