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Musica

Andiamo a bere coi Drenge

I due giovani ragazzi ci hanno regalato una playlist e un'intervista, entrambe belle strane.

Rory Loveless (batteria), Eoin Loveless (chitarra)

I Drenge sono due ragazzi che vengono da Castleton nel Derbyshire. Dove cazzo sta? È un paesino in cui praticamente la popolazione coincide con i due ragazzi che vi abbiamo presentato, nel centro del centro del Regno Unito, un po' verso Est. Ok? E questo potrebbe essere il motivo per cui, quando abbiamo parlato con il chitarrista dei Drenge Eoin, sembrava cinicamente apatico nei confronti della maggior parte degli aspetti divertenti della vita.

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NOISEY: Ciao Eoin, senti, prima di iniziare, come si pronuncia il tuo nome?
Eoin Loveless: Si pronuncia Owen. Lo spelling è quello che è, perché è irlandese.

La gente fa casino quando lo pronuncia, no?
Ehm, sì, ma dopo un po' ci si abitua. Mi chiamano in tutti i modi, Alien, Eon, Oyim. Le ho passate tutte.

Come stai oggi?
Bene, tu?

Mi sono appena bevuto un caffè.
MMMhmmmmm.

Mi scappa un po' la cacca mentre parliamo.
Ok.

No, è che me l'hai chiesto, volevo essere onesto con te.
Ha, grazie mille, davvero.

In realtà sto abbastanza andando giù di testa per il vostro sito. Mi piace un sacco. Pieno di stronzate.
Sì, noi siamo in là con le cagate. È uno sforzo congiunto tra me e Rory (Loveless, il batterista). Prima di iniziare a suonare, usavamo la parola "drenge" per descrivere questo tipo di cagate. È un termine danese che significa "ragazzi". Lo pronunciano con la g muta, noi abbiamo ri-aggiunto la g perché ci suonava meglio.

Quindi il nome della vostra band richiama cose che sono molto fighe perché sono terribili.
Sì, ecco.

Sembri un ragazzo timido, Eoin.
No è che sono stanchissimo, sono le 11 di sera e sono sottosopra, sto qui sul divano a bere vino.

Lo fai per resistere a questa intervista?
Non so, ho altre tre o quattro interviste dopo questa, sento di dover carburare la mia professionalità.

Ce la farai. O forse no, forse morirai di stanchezza.
Terribile, perché sembra che questa, finora, sia la migliore. Sai, perché hai parlato di cacca. Questo argomento scottante non viene mica a galla in tutte le interviste. Mi sa che le altre, rispetto a questa, saranno, come dire, asciutte.

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Sono abbastanza poco professionale io.
Sì, è che scrivi per Noisey, cioè, ce la vuoi fare, ma si sente che sei un demente. Però conosco un altro ragazzo che scrive per Noisey, sai, lui scrive anche per The Guardian. Mi chiedo come possa fare entrambe le cose. Cioè, ci ha intervistati per The Guardian ed era molto gentile e delicato, vestito elegante pure. Poi ci ha intervistato di nuovo, per Noisey, ed è arrivato vestito da scoglionato, con una birra in mano. Alcuni la chiamano bipolarità.

Ti sento che bevi.
Ascolta, non lo faccio per stordirmi, sto solo ripulendo una bottiglia, come dicono dalle mie parti.

Che fai?
Non ho fatto granché oggi, ho guardato un episodio di Game Of Thrones con la mia ragazza, che è rimasta ferma alla terza stagione, quindi dobbiamo recuperare.

Hai letto il libro anche?
No no, ho un'orribile relazione con la letteratura. Poi quando guardo le serie TV non voglio sapere come vanno. Ho visto quei libroni qualche volta, sono oggetti terrificanti. L'ultima volta che ho letto un libro così grosso è stato Harry Potter. Per il resto provo a leggere altri libri, a volte mi riesce a volte no. Ho letto questo libro di Will Self che si chiama Umbrella. Piccoletto ma sostanzioso. È tutto scritto in un… com'è che lo chiamate… flusso di coscienza.

Di cosa parla?
Parla di una donna nella Londra degli anni Venti che fa la prostituta ma allo stesso tempo è una femminista. Poi di un tizio nella Londra degli anni Srttanta che fa lo psicoterapista e si prende cura di una donna più anziana. Poi c'è un altro pezzo su quest'epoca ma non ci sono ancora entrato bene in quella storia. Passa da un'epoca all'altra così a caso. Non capisco bene come funziona, ma è piacevole. Davvero ben scritto. Un libro figo. Sta nel mio zaino da qualche mese ormai. Come un orsetto.

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Che altro tieni nello zaino?
Non molto, due paia di mutande perché non si sa mai, il mio computer e il mio coltellino svizzero.

Hai paura delle aggressioni?
No, la mia famiglia è molto pratica, a volte credo di esserlo anche io, quindi mi porto un coltellino perché, sai, metti che devo fare qualche riparazione. Mai successo poi. Però ci tengo molto, perché me l'ha regalato il mio nonno.

Ti senti bene o sei già ubriaco?
No, sì, insomma, sono assonnato. Sono a casa della mia ragazza e insomma sono qui da due giorni e questo è il secondo giorno che stiamo insieme dopo un bel po'.

Ah, capisco. Comunque è bello che tu abbia una ragazza.
Sì, lo penso anche io.

Be' comunque sei sempre in giro, la tua band sta andando bene.
Sì, credo di sì. Non lo so. Non siamo un granché.

Oddio, sei un ragazzo disturbato e dolce come Woody Allen.
Grazie mille. Solo che ho una band figa e ho più capelli. In ogni caso non mi preoccuperei se fossi la mia ragazza, perché di solito le ragazze puntano sull'altra opzione, il batterista. A me non piacciono molto i complimenti, poi. Mi ci sento male.

Ti voglio bene un po', sai?
Anche io. È stata una bella intervista.

I Drenge suoneranno stasera a Milano al Rocket e domani a Bologna al Covo. Ci hanno regalato una playlist per celebrare il loro arrivo in Italia.

1. William Onyeabor - When The Going Is Smooth And Good

Se dovessi nominare qualcuno che adoro adesso, sarebbe William Onyeabor. Ho comprato la sua compilation dopo che me l'hanno consigliata miliardi di volte, e ora sono genuinamente ossessionato con questo ragazzone. Il mio amico Joe mi ha mostrato un documentario su di lui e sono rimasto sbalordito. È un uomo fantastico e talentuoso (con un passato oscuro) che ognuno si merita di conoscere.

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2. Daphni - Ye Ye

Qui Daphni usa un sample di William Onyeabor, tra l'altro lui appare pure nel film su William. La prima volta che ho sentito suonare Daphni era l'anno scorso a questo festival in Francia. La folla è impazzita per i suoi synth, lui se ne stava mezzo nell'ombra e forse non si faceva nemmeno vedere. Magari un po' di gente dovrebbe imparare la sua umiltà e la sua educazione. Respect.

3. Flying Lotus - Dance of the Pseudo Nymph

Flying Lotus è incredibile, tutto quello che fa è incredibile. L'abbiamo visto live a quel festival in Francia e anche al SXSW il mese scorso (son entrato con la carta d'identità di mio fratello perché ero troppo giovane). Mi hanno chiesto di fare il DJ recentemente e questa traccia era l'unico che ero certo avrei messo. Grazie al cielo qualcuno si è reso conto abbastanza presto che sono incapace come Dj e mi ha lasciato abbandonare la consolle per permettermi di ubriacarmi (cosa di cui sono abbastanza capace).

4. Christopher Owens - It Comes Back To You

Un altro eroe. L'ho visto al SXSW. Suonava in una chiesa e io ho quasi pianto (non puoi bere ai concerti in chiesa, quindi è sicuramente colpa della musica). Abbiamo suonato con lui a Parigi un anno fa e io ho fatto un po' incazzare il suo batterista quando ho bussato alla porta sbagliata alle tre di notte. È stato un sollievo per me vederlo con un altro batterista, magari questo è più tollerante.

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5. Connan Mockasin - It's Your Body 1

I promoter europei sono abbastanza generosi in fatto di birre, quindi io e il mio amico James abbiamo deciso che sarebbe stata un'ottima idea svuotare il frigo al concerto di Chris Owens e bere da Parigi a una festa in casa a Nottingham. Non so come ce l'abbiamo fatta, anche perché girare per le stazioni di servizio completamente ubriachi è una cosa terribile e mi sentivo un pugnale nello stomaco. Non lo farò mai più. MI sentivo una merda, non sapevo nemmeno chi fosse il festeggiato, non conoscevo nessuno a quella festa. Alla fine di quella serata, James ha messo su il suo primo album. È stata la mattinata peggiore della mia vita.

6. Wavves - Mickey Mouse

Svolta epocale nella trama: dopo che abbiamo fatto irruzione in quella festa a Nottingham non l'ho più rivisto. Lo rivedo tre mesi dopo in un festival in Olanda, suoniamo entrambi, è il mio compleanno. Non c'è bisogno di dire che è stato un bel compleanno. Ho visto i Wavves mentre aspettavo di vedere gli Swans. Questa è l'unica canzone di questo gruppo che conosco e quella volta non l'hanno nemmeno suonata.

7. Eagulls – Tough Luck

Sono abbastanza certo che gli Eagulls odierebbero i Wavves. Non ci sono spiagge a Leeds, ma immagino che non si tratti di invidia del surf, ha più a che fare con una lettera che gli Eagulls avevano scritto contro le band psichedeliche, in cui dicevano che avrebbero dovuto iniziare ad usare di più il termine "Tubular". Quando gli Eagulls hanno scritto quella lettera hanno guadagnato una specie di attenzione simile a quella che si dà alla danza dei Future Island e nessuno sapeva che fossero anche musicisti. So come ci si sente.

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8. Gary Numan - I Am Dust

Gary Numan è il più figo del mondo, vi mette al tappeto in un secondo, ma in quello stesso secondo sicuro che ha già scritto una hit. L'ho sentito una volta che leggeva una poesia sottovoce su BBC Radio2, mentre guidavo dopo un concerto e credevo che si trattasse di Bob Harris. Poi ho capito che non era lui e mi sono chiesto se il mio entusiasmo sulle novità culturali fosse fondato e ho concluso che nessuna produzione creativa è interamente originale e che una vecchia canzone è tanto bella quanto una nuova. La traccia più nuova di questa playlist è quella di Christopher Owens, è uno che ha suonato la chitarra per tutta la vita e tutti sanno che ora non è più il momento delle chitarre, però il ragazzo mi fa ancora piangere. Non in senso brutto. In ogni caso, in barba a questi ragionamenti, ho scelto l'ultimo singolo di Gary Numan.

9. Heaven 17 - Temptation

Dovevano suonare una volta vicino a casa mia ma non sono andato perché ha nevicato troppo.

10. William Onyeabor - Something You Will Never Forget

Mi guardo questo documento su William Onyeabor, a bocca aperta, e capisco perché c'è Damon Albarn, perché c'è Daphni, ma non capisco perché c'è pure Martyn Ware degli Heaven 17… Forse anche lui vuole una fetta di William Onyeabor. Be' Martin, mettiti in fila che c'è prima Damon.