FYI.

This story is over 5 years old.

Attualità

La leggenda della ragazza morta nelle catacombe di Odessa

Abbiamo cercato di scoprire la verità sulla leggenda della ragazza che, secondo internet, si sarebbe addentrata da ubriaca nella rete di tunnel sotto la città ucraina di Odessa, per non uscirne mai più.
Illustrazione di Penelope Gazin.

Una delle cose più vicine al Labirinto di Cnosso—o se preferite al film Labytinth - Dove tutto è possibile—nella realtà è la rete di tunnel sotto la città di Odessa, in Ucraina. Questi tunnel sono anche il luogo in cui si è svolta la tragedia di Masha, una ragazza che si è avventurata lì con degli amici, ha preso una o due svolte sbagliate e vi è rimasta intrappolata per sempre.

Anche se su internet questa storia viene sempre data per vera, ci sono ben poche prove che certifichino la leggenda di Masha. Come per la maggior parte delle storie su queste catacombe, solo gli esploratori ucraini più esperti affermano di conoscerne i dettagli.

Pubblicità

Secondo un post pubblicato nel 2009 sul forum Urban's Explorer's Resource (EUR) da esploratore chiamato Eugene Lata, che per primo ha raccontato la storia in inglese, la vicenda si è svolta la notte di capodanno del 2005. Era una notte fredda e c'era la nebbia. Masha era uscita con un gruppo di amici per festeggiare e probabilmente si era ubriacata. Non è chiaro se si trattasse di studenti o ex studenti della scuola numero 56 di Odessa, ma secondo le fonti russe che hanno riportato la storia sarebbero entrati nei tunnel proprio dai locali della scuola.

Ovviamente, non è stata una grande idea. Gli unici ucraini che entravano là dentro erano i minatori che lavoravano in alcune miniere ancora attive collegate alla rete di tunnel. In ogni caso, questa cosa non ha mai impedito a un sacco di persone di fare quello che ha fatto Masha. Ci sono storie di produttori di vino e coltivatori di funghi che scendevano regolarmente nei tunnel per lasciare lì i loro prodotti a invecchiare, sicuri che nessuno li avrebbe trovati.

Non sappiamo che cosa Masha stesse cercando quando è scesa nei tunnel con i suoi amici. Forse quella sera stavano cercando un tesoro, visto che circolavano delle leggende secondo cui sotto la scuola numero 56 ci sarebbe una piccola replica del Titanic fatta d'oro. O forse stavano cercando dei corpi, dato che c'è una leggenda secondo cui durante la seconda guerra mondiale le catacombe di Odessa sarebbero state riempite con cadaveri di ebrei assassinati e ci sono prove che i tunnel siano stati usati dai nazisti per alcune esecuzioni sommarie.

Pubblicità

Tutte le foto via Wikimedia Commons

Non è facile orientarsi nelle catacombe, specie se sei sbronzo come poteva essere Masha quella sera. Secondo alcune stime, si estendono per quasi 2500 km quadrati, più della lunghezza dell'intera costa ovest degli Stati Uniti. La seconda rete di catacombe più estesa del mondo è quella di Parigi, che è grande solo un quinto di quella di Odessa.

E non sono nemmeno un posto particolarmente sicuro. Alcune sezioni sono regolarmente allagate da acque di falda, altre hanno soffitti precari sostenuti da apposite travi, in altre ancora i sistemi di ventilazione sono stati completamente smantellati. Sono anche un ottimo luogo in cui uccidere qualcuno o liberarsi di un cadavere. Il mese scorso, un ragazzo di 20 anni è stato condannato per aver assassinato la sua ragazza a colpi d'ascia nelle catacombe. Nel 2011, il corpo di un uomo assassinato è stato ritrovato per caso nelle catacombe, tra tre e sei mesi dopo la sua morte.

Ma essere uccisi e gettati nelle catacombe non è niente rispetto a ciò che si vocifera sia successo a Masha.

Si dice che i ragazzi abbiano passato l'intera notte nelle catacombe. La mattina dopo, sentendo freddo, avrebbero deciso di tornare a casa. Nello stato alterato in cui si trovavano, avrebbero lasciato involontariamente—o di proposito—Masha nei tunnel.

Se è stata Masha ad allontanarsi, ad esempio per fare pipì, è facile immaginare che dopo poco si sia trovata troppo lontana perché potessero sentire le sue urla. È facile che si sia persa, visto che ubriaca com'era è abbastanza improbabile che si sia ricordata di lasciare dei segni per ritrovare la strada.

Pubblicità

Se nell'area della scuola numero 56 non c'era acqua di falda—o vino, o funghi coltivati clandestinamente—non ha avuto nulla da mangiare e da bere. E non ha avuto nemmeno un posto dove stare al caldo, dato che quell'area non è abbastanza profonda da avere un temperatura più calda di quella della superficie.

In più sarebbe stato buio. Anche con una torcia e una mappa dei tunnel, non sarebbe stato facile per una persona senza speranza ritrovare la strada, perché le poche mappe che esistono sono lacunose. E anche immaginando che Masha avesse con sé una torcia, la batteria non sarebbe durata più di un paio d'ore, rendendo ancora più difficile la sua ricerca di calore e acqua.

Se è stata fortunata, è morta in fretta per il freddo. Se là dentro faceva troppo caldo per congelare e se si è sforzata di sopravvivere, nel giro di forse due giorni dev'essere sopraggiunta una grave disidratazione. Potrebbe aver iniziato a delirare, aver avuto le convulsioni ed essere finita in coma nel giro di tre giorni—anche se in realtà non si sarebbe accorta del passare del tempo. In ogni caso, non può essere sopravvissuta più di una settimana.

"Mentre era lì dentro, i suoi 'amici' non hanno mai cercato di tirare fuori il suo corpo," ha scritto Lata, immaginando i ragazzi avessero paura.

Stando a quanto ha scritto Lata nel suo post del 2009, circa quattro mesi dopo la notte di capodanno del 2005, tra gli speleologi ha iniziato a diffondersi la voce che nelle catacombe ci fosse un cadavere. La foto più famosa del corpo—Lata ha detto a VICE che era presente nel momento in cui è stata scattata—mostra tre ragazzi dai volti pallidi che si imbattono in un cadavere in un tunnel stretto e curvo. Dalla foto si capisce a malapena che si tratta di un essere umano. Masha è distesa sul fianco sinistro, con le gambe piegate come se dormisse in posizione fetale, mentre la parte superiore del suo corpo ha perso forma per lo stato di decomposizione ed è diventato melmoso e dal colore simile a quello del fango sul pavimento del tunnel.

Pubblicità

Secondo Lata, a due anni da quel ritrovamento il cadavere non era stato ancora rimosso. Si ricorda di un amico (che a suo dire sarebbe "un giornalista famoso") che aveva scritto al governo in materia. Non è chiaro cosa abbia scritto, ma secondo Lata due giorni l'invio di quella lettera il cadavere è stato recuperato e rimosso nel giro di 24.

Kostya Pugovkin, un veterano dell'unità antiterrorismo ucraina di stanza a Odessa, sostiene di essere l'uomo che ha scoperto il corpo ritratto nella fotografia sopracitata. La sua storia però è un po' diversa da quella che racconta Lata.

Stando a quanto dice Pugovkin, nel 2004 era sparita un'altra persona. Si tratta di Janis Stendzenieks, il figlio del magnate dei giornali Armand Stendzenieks. Pugovkin dice che Stendzenieks aveva offerto una ricompensa per chi avrebbe ritrovato suo figlio e alcuni minatori avevano segnalato alle autorità un cadavere abbandonato a circa 3-5 km da uno degli ingressi dei tunnel.

Desiderando ottenere la ricompensa, Pugovkin si era calato nelle profondità dei tunnel finché non si era imbattuto in quello che lui stesso ha definito un "brodo d'ossa." "Ho preso il tutto e l'ho avvolto in un lenzuolo e poi l'ho tirato fuori," mi ha detto, con l'aiuto di un traduttore. "E non è stato facile farlo, dal momento che ero a nove piani di profondità l'unico modo per risalire erano delle scale pericolanti."

Pugovkin mi ha detto di aver portato quello che restava del corpo a un ufficiale medico della polizia, a circa otto chilometri dall'ingresso dei tunnel da cui sarebbe scesa Masha. Stendzenieks aveva ordinato di fare un test del DNA, che era risultato negativo. Secondo Pugovkin, il cadavere misterioso non aveva alcun valore. "Secondo i minatori, era un satanista che si era perso nei tunnel."

Pubblicità

"Secondo loro era una ragazza", ha aggiunto.

Secondo il sito ufficiale delle catacombe di Odessa, tutta la storia di Masha è un'invenzione. "A parte la persona che ha scattato la foto," si legge in un post, "non c'è nessuno, né tra i civili né tra le autorità, che possa confermare la storia. Pensiamo sia solo uno scherzo e che la foto del corpo sia falsa." Se fosse così sarebbe uno scherzo macabro e che non fa ridere.

Lata dice di essere stato presente quando la foto è stata scattata, ma non è in grado di trovare altri testimoni. "Eravamo in quattro nel giorno in cui è stata scattata," ha scritto, "ma non ho idea di come rintracciare queste persone oggi." Stranamente, Lata ci ha detto che la persona che gestisce il sito ufficiale delle Catacombe—la stessa persona che gli dà del bugiardo—è "uno degli esploratori più esperti delle catacombe di Odessa nonché il mio migliore amico." Dato che l'ente che gestisce le catacombe deve gestire una serie di inchieste su quanto vi avviene, "probabilmente preferisce stare fuori, come faccio io," ha ipotizzato Lata.

Quindi c'è una foto di un corpo che a quanto pare non verrà mia identificato, che immortala gli ultimi istanti di vita di qualcuno. Che si tratti di una ragazza ubriaca, di un satinata o di un ucraino ubriaco che ha fatto qualche passo di troppo nel buio, la storia è affascinante perché è proprio il genere di morte terribile e solitaria di cui tutti abbiamo paura. Quella foto dimostra che l'inferno esiste e si trova nove piani sotto Odessa.

Pubblicità

Anche dopo l'episodio di Masha, Lata ha continuato a esplorare le catacombe. Le descrizioni dei suoi viaggi nel buio sono dei veri e propri racconti d'avventura. In un post del 2010, racconta che aveva l'abitudine di fare escursioni che duravano anche una settimana e che riempiva la sua "borsa delle catacombe" con cibo e attrezzatura da campeggio e da immersione, oltre che con numerosi strumenti di cartografia per per prepararsi a lunghi viaggi.

Nel 2012, aveva iniziato a sembrare sempre meno il portavoce su internet delle catacombe di Odessa. Nel suo ultimo post, ha scritto che i tunnel erano stati praticamente tutti chiusi e non c'era più tanto da scoprire. Poi ha aggiunto che un ragazzo aveva avuto un incidente là sotto e che ancora non era stato ritrovato il suo corpo. Inoltre, ha scritto che quell'anno ben cinque esploratori sarebbero morti o dispersi là sotto.

"Perciò, vi prego di non visitare mai da soli le catacombe di Odessa. Può essere pericoloso," ha scritto, avvertendo i lettori. Aggiungendo poi: "Qui trovate alcune nuove foto delle catacombe, godetevele."

Realizzato con il contributo di Jules Suzdaltsev

Segui Mike Pearl su Twitter.