Gli ultimi elefanti di Delhi

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Gli ultimi elefanti di Delhi

Negli ultimi anni, le autorità hanno impedito la circolazione degli elefanti nel centro di Delhi in quanto pericolo per il traffico e i residenti. Ecco chi sono gli ultimi fantini rimasti a occuparsi degli elefanti in città.

"Muoviti, forza!" mi grida Mohammad Saddam, mentre mi tolgo i pantaloni e seguo lui e altri tre mahout—termine hindi che significa "fantino di elefanti"—che si stanno già tuffando in acqua. Di solito, sarei il primo a gettarmi in qualsiasi specchio d’acqua, soprattutto sotto il sole cocente di Delhi. Ma osservando la discarica fangosa e inquinata che è diventato il fiume Yamuna, ho qualche ripensamento.

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Più che quello che vedo, è quello che sento a farmi cambiare idea. Il potente barrito dell’elefante più vicino rimbomba sotto la struttura del ponte; è troppo bello per resistere. Per tutta l’ora successiva i quattro mahout ridono di me, mentre rimaniamo in acqua con gli elefanti. Gli elefanti assorbono il Yamona. "Dobbiamo aspettare almeno un’ora prima di poterli pulire, perché la loro pelle è troppo dura," mi spiega Saddam.

I mahout e i loro elefanti sono una razza in estinzione a Delhi. Il numero totale di elefanti posseduti da privati è sceso a 13. Le pressioni dei gruppi animalisti e i pochi permessi rilasciati dal governo rendono praticamente impossibile per i proprietari di far entrare nuovi elefanti in città.

Il Wildlife Protection Act, una legge emanata dal governo indiano, inscrive gli elefanti in una lista di animali che non possono essere usati per scopi di intrattenimento ma solo per uso personale. Un proprietario di elefanti (il quale non ha voluto che riportassimo il suo nome) afferma che il governo sta usando questa legge per spingere i proprietari di elefanti ad abbandonare i loro animali.

"Nel 2003, il governo ha deliberato che gli elefanti possono essere allevati solo da chi possiede un’impianto adatto, comprensivo di una grande fontana d’acqua da dove possano bere e di un riparo in cui ospitarli. A Delhi, una struttura del genere costerebbe 100 milioni di rupie (circa 1 milione di euro). A questa cifra bisogna aggiungere il valore degli elefanti. Com’è possibile che esista un posto del genere a Delhi?"

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Osservando i sobborghi sporchi di Delhi, viene da pensare che, nonostante tutto, questi elefanti sono ancora qui. L’urbanizzazione avanza rapidamente, e la città è piena di cantieri. Negli ultimi anni, ci sono stati alcuni incidenti mortali dovuti agli elefanti, che non hanno fatto altro che alimentare la stretta del governo sulla circolazione degli elefanti.

Ma niente di tutto questo sembra preoccupare Sahil Akhter. Per molti versi, Sahil è un normale dodicenne—agitato e chiassoso quando ha qualcosa da fare, timido quando si tratta di incontrare persone nuove. Ma quando torna a casa da scuola, Sahil non gioca ai videogiochi né guarda la televisione. "Guido elefanti, cammelli e cavalli," sussurra con modestia. Più cose scopro su Sahil, più la sua figura mi intriga. Il mestiere del mahout è una tradizione di famiglia che si passa di padre in figlio. Il padre di Sahil è rimasto ucciso qualche anno fa, in un incidente con gli elefanti. La prima volta che ho incontrato il ragazzo—che è cresciuto tra gli animali, sotto uno dei ponti più trafficati della città—stava decidendo se continuare ad andare a scuola o diventare un mahout a tempo pieno.

"Voglio che vada a scuola," afferma il fratello maggiore di Sahil, strizzando gli occhi mentre guarda Sahil che gioca con gli altri ragazzi. “Quella del mahout non è un vita facile.” I mahout di Delhi sono intrappolati in un circolo vizioso di povertà. Guadagnano circa 60 euro al mese a testa, più qualche mancia occasionale in occasione di festival e matrimoni, ma non è abbastanza per vivere.

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Nel corso dei mesi seguenti, ho visto Sahil andare contro i desideri del fratello e lasciare la scuola per diventare un mahout a tempo pieno. Quando gli ho chiesto cosa volesse fare in futuro, mi ha risposto sorridendo, "Voglio fare qualsiasi cosa Dio abbia in serbo per me. Voglio continuare a guidare gli elefanti."

Anche se sta continuando la tradizione della sua famiglia, la situazione di Sahli mi sembra priva di prospettive. Che sia un bene o un male, questo dodicenne potrebbe essere l’ultimo mahout di Delhi.

@RajanZaveri