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Abbiamo chiesto alla gente della moda di Milano cosa pensa di ebola, ISIS e Renzi

Molte delle risposte le avremmo ottenute senza il bisogno di sfidare il centro di Milano nei giorni della Fashion Week, ma alcune sono state talmente geniali che potevano venire solo dalla moda.

Foto di Mattia Salvia e Lara Green.

Capitando a Milano in questo periodo dell'anno, tra l'elevato numero di persone con completi sgargianti, di alcolici scadenti serviti anche nei negozi di vestiti e la generale atmosfera tra l'entusiasta e l'ansioso, uno potrebbe pensare che Halloween sia arrivato in anticipo. In realtà, molto semplicemente, è la Settimana della Moda.

Anche se ultimamente ha perso parte della sua attrattiva in favore di Londra o New York, la Fashion Week di Milano conserva ancora un certo fascino e i luoghi comuni su chi la frequenta godono di buona salute. È proprio per questo che, ispirati dai colleghi di VICE US e da una nostra rubrica, abbiamo pensato di farci un giro fuori dalle sfilate e parlare di attualità con chi le frequenta.

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Blogger, fotografi, modelle e designer hanno commentato un po' di tutto, dalla situazione in Ucraina all'epidemia di ebola passando per l'ISIS e Renzi, e se in alcuni casi non sembravamo parlare la stessa lingua-quando la sensazione di essere perculati non era direttamente evidente-ci sono stati anche spunti interessanti. In fondo molte delle risposte le avremmo ottenute anche altrove, ma alcune sono state talmente geniali che potevano venire solo dalla moda.

Gabriele, 30 anni, designer

VICE: Cosa ne pensi della questione ucraina? 
Guarda, non ha senso proprio. Già erano praticamente sotto la Russia, non vedo neanche il bisogno di fare questa cosa, nel 2014 poi. Spero che la situazione si risolva pacificamente ma ho dei dubbi.

La cosa dell'aereo abbattuto poi mi ha preso proprio male. Nessuno ha detto niente, nessuno si è incazzato. Questa cosa mi ha colpito proprio a livello personale, perché dovevo andare in Giappone e dovevo passare sopra l'Ucraina.

E dello Stato Islamico ne hai sentito parlare?
Sì, ne ho sentito parlare. Quella storia ha ancora meno senso, vista anche da quanto va avanti.

Eh, infatti, in meno di un anno sono riusciti a conquistare vaste porzioni di territorio in Iraq e in Siria.  
Ah, ma intendi l'ISIS? Pensavo parlassi della questione palestinese. No, riguardo all'ISIS non so come si possa fare. Una cosa che mi prende male è che sono tutti occidentali, nati in occidente. Mi sembra impossibile che uno che nasce qui poi possa convertirsi in questo modo, diventare così estremista.

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VICE: Ciao, che ne pensi dell'ascesa dello Stato Islamico?
Penso che non metterei mai il velo.

Martina, 25 anni, studentessa di Fashion Design

VICE: Hai sentito della decapitazione di James Foley da parte dell'ISIS? 
Sì, mi ha colpito molto. Penso che sia una cosa davvero assurda. È assurdo che una persona che è lì per lavorare possa fare questa fine.

Obama vuole attaccare l'ISIS, che ne pensi? 
Non so quanto possa essere veramente sconfitto un nemico che non si mostra sullo stesso piano di un esercito, come potrebbe essere quello americano. Non è con la guerra che si combatte la guerriglia, la storia credo che ce l'abbia ampiamente insegnato. È difficile capire quale possa essere la soluzione a questa crisi, perché è veramente una crisi mondiale secondo me.

E dell'epidemia di ebola in Africa hai sentito parlare?
Sì. Guarda, a dire la verità sono molto tranquilla. Sarà che vengo da una famiglia di medici, quindi magari mi hanno tranquillizzata loro. Ho molta fiducia nella scienza e credo che il problema stia venendo ingigantito dai media. Se ci dovesse essere un rischio effettivo penso che gli ospedali prenderebbero sicuramente provvedimenti. Potrebbe arrivare anche qui, ma secondo me si stanno già prendendo tutte le precauzioni necessarie ad arginare questa cosa senza creare uno stato di panico.

Stefano, 21 anni, fotografo 

VICE: Segui l'attualità? C'è qualcosa che ti ha colpito nell'ultimo periodo?
Nell'ultimo periodo? Vediamo… i pantaloni a zampa.

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In realtà intendevo riguardo a quello che succede nel mondo, non riguardo alla moda. 
Ah. Allora la Juve che ha vinto lo scudetto per tre anni di fila.

Hai sentito parlare dello Stato Islamico?
Guarda, lasciamo perdere.

Stefano, 27 anni, fotografo e grafico pubblicitario

VICE: Che ne pensi della questione ucraina? 
Secondo me è una cosa assurda, io spero che finisca in fretta. Mi sembra che si stia rischiando una guerra per questioni personali, mettendo in mezzo anche altri paesi, come la Polonia. Lasciamo stare, Putin mi sta proprio sulle scatole. Non mi sembra adatto a governare la Russia, mi sembra un estremista più che altro.

Spero che insieme all'Europa si riesca a trovare una soluzione di compromesso. La Merkel è riuscita a far avere un incontro normale tra i due presidenti, staremo a vedere.

E dello Stato Islamico invece, hai sentito parlare?
Guarda, più che altro io spero che riescano a risolvere per gli sbarchi che ci sono qua in Italia, perché comunque non possiamo, con tutti i problemi che abbiamo anche noi… Secondo me l'Unione Europea deve trovare una soluzione per aiutarci a risolvere questo problema, anche se bisogna risolvere i problemi da dove partono, non in mare. Fare dei controlli a terra da dove partono.

VICE: Ciao, che ne pensi dello Stato Islamico? 
Penso che siano fighi, mi piacciono. Hanno il loro stile.

E dell'epidemia di ebola in corso in Africa? Pensi che possa essere un pericolo per l'Europa?
Ma no, perché mai? È una malattia come un'altra.

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VICE: Che ne pensi dell'ISIS? Ne avrai sentito parlare.
Sì, certo. Non ne penso molto bene, non penso sia un granché.

Saresti d'accordo con un eventuale intervento militare americano in quelle zone? 
No. Penso che bisognerebbe cercare un contatto per capire come ci si può venire incontro. Non credo che fargli la guerra sia la soluzione, ma al tempo stesso non credo nemmeno che li si possa ignorare.

Hai sentito parlare anche dell'epidemia di ebola in corso in Africa? Pensi che possa arrivare a minacciare anche l'Europa e l'Italia? 
Non saprei, non ci ho mai pensato. Sicuramente può essere una minaccia, ma c'è anche da dire che ogni anno c'è una pandemia di qualche tipo: l'influenza suina, l'aviaria. Ogni anno viene fuori una nuova malattia che dovrebbe sterminare il genere umano. Diciamo che io aspetto di ammalarmi per preoccuparmene, ecco.

Giorgio, 19 anni, blogger

VICE: Che ne pensi dello Stato Islamico?
Mi sembra una cosa che i media utilizzano un po' per accanirsi verso quei paesi, però allo stesso tempo quello che fanno loro non è giusto. È una cosa un po' montata, ma di certo c'è anche del vero. Però le decapitazioni sono una cosa davvero tremenda.

Una cosa che mi dispiace è che ho molti amici musulmani, e tutti sono del parere che la loro religione venga strumentalizzata da questi gruppi terroristici.

Saresti a favore di un eventuale intervento militare americano in quelle zone, come annunciato da Obama? 
Io sono del parere che l'America muova sempre guerra per motivazioni economiche, quindi non sarei molto d'accordo. Per quanto riguarda l'america le motivazioni sono economiche.

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VICE: Cosa pensi dell'ISIS? 
Non seguo molto l'attualità, cos'è?

È il gruppo jihadista, quello che opera in Siria e Iraq. 
Guarda, non saprei… è sbagliato usare la religione per giustificare la violenza.

Invece hai sentito parlare dei fatti avvenuti a Napoli una decina di giorni fa?
Sì, ho sentito cosa è successo. Guarda, è intollerabile che oggi, nel 2014, possano accadere ancora cose del genere. Sono proprio atti di violenza ingiustificata… insomma, voglio dire, non siamo più nel Medioevo. Si parla della nostra società come tecnologica e innovativa, e poi ci spariamo e ci ammazziamo tra noi senza motivo.

E di Renzi che ne pensi? 
Non l'ho votato e penso che sia un grandissimo coglione. All'inizio diceva di avere degli ideali, di essere diverso dagli altri, di essere giovane e di voler portare innovazione e novità. Alla fine, ha finito per comportarsi come tutti gli altri, fa solo promesse inutili che poi non mantiene. Anche la storia degli 80 euro. Uno con 80 euro cosa ci fa? Io non ci compro neanche un paio di scarpe.

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