FYI.

This story is over 5 years old.

Stuff

Le zone grigie della pedopornografia

In un'intervista, John Grisham ha detto che le carceri americane sono piene di uomini bianchi di mezza età finiti per sbaglio su siti pedopornografici. Non è proprio così, ma le leggi in materia restano molto confuse.

Grab dall'intervista di John Grisham al Telegraph

Mentre stava promuovendo il suo nuovo libro sugli orrori del settore carbonifero in un'intervista al Telegraph, lo scrittore di bestseller John Grisham si è lasciato scappare alcune considerazioni poco sagge sulla pedofilia in America. Ha detto all’intervistatore che negli Stati Uniti le prigioni sono piene di uomini come lui, "uomini bianchi, di mezza età, che non farebbero del male a nessuno, che mai toccherebbero un bambino" e che pure "una sera in cui magari avevano bevuto un bicchiere di troppo sono andati su internet, sono finiti sul link sbagliato e si sono ritrovati nel mondo della pedopornografia."

Pubblicità

Dopo quelle che per lui sono state senz'altro delle ore tumultuose, lo scrittore ha capito che finire sui titoli di testa di un giornale accanto alle parole “difende i pedofili” non avrebbe giovato molto alla sua immagine e ha iniziato a chiedere scusa a tutti. L’idea che in prigione ci siano un sacco di uomini innocenti che hanno avuto la sfortuna di finire da ubriachi su nakedchildren.com era oggettivamente un po’ traballante. Ma ci sono un sacco di storie "traballanti".

Prendete, ad esempio, l’uomo che detiene il triste primato di primo cittadino inglese condannato per il possesso di fumetti pedopornografici—manga giapponesi in cui comparivano varie minorenni in uniforme scolastica, ritratte spesso in scene di nudo e a carattere sessuale (in America, la prima condanna per detenzione di manga pedopornografici risale al 2009). Tanti appassionati di fumetti si sono scagliati apertamente contro questa condanna e sostengono che la realizzazione di questi disegni non danneggi nessun bambino. Siamo tutti d’accordo sul fatto che la pornografia infantile sia una cosa terribile e che il sesso con i bambini lo sia ancora di più, eppure, da un punto di vista legale, negli Stati Uniti esiste una vasta zona grigia e un sacco di scuse che gli accusati tendono ad avanzare quando i poliziotti scoprono il contenuto del loro computer. Ad esempio:

"È solo un disegno!"

Cose come questa vanno bene perché hanno valore storico e artistico. Immagine via Wikimedia Commons

Pubblicità

I disegni che ritraggono bambini in contesti sessuali possono essere illegali, eppure esistono una serie di scappatoie; perché si possa imputare a chi li possiede un crimine le immagini devono essere sprovviste di qualità artistica. Qualsiasi forma d’arte che ritrae minori in atteggiamenti sessuali e non supera il Test di Miller sull’oscenità è vietata dal Protect Act.

Per fare qualche esempio di ciò che non è considerato osceno, Wikimedia Commons ha creato un’intera sezione intitolata "Erotic activities involving children" che è piena di urne che ritraggono bambini placidi molestati da uomini altrettanto placidi. Presumibilmente tutte le cose che possiamo trovare in questa collezione hanno un valore storico e artistico.

"Non sono minorenni!"

Nel 2002, quando la Corte Suprema ha modificato il Child Pornography Prevention Act del 1996, il giudice Anthony Kennedy ha fatto notare che queste leggi andrebbero applicate anche a film come Romeo e Giulietta, Traffic e American Beauty. Quindi, per essere chiari, esistono modelli e attori che sembrano davvero molto giovani e che potrebbero tranquillamente essere dei minorenni che vengono molestati da persone adulte, ma fintanto che le scene sono correttamente costruite e intendono rappresentare in modo esplicito due adulti che fanno sesso, la cosa non è legalmente problematica.

È interessante notare che anche spacciare per vero falso materiale pedopornografico è considerato un crimine. Lo ha stabilito la corte suprema quando si è espressa sul controverso [caso del 2008](http:// http://www.supremecourt.gov/opinions/07pdf/06-694.pdf ) contro Michael Williams, in cui l’accusato aveva sostenuto di essere in possesso di materiale pornografico che ritraeva la sua bambina di due anni e aveva cercato di scambiarlo con altro materiale—solo che la persona con cui stava contrattando era un agente dell’FBI sotto copertura.

Pubblicità

"Ci sono capitato per caso!" 

Lo scenario da incubo prospettato da John Grisham (in cui da sbronzi si finisce per sbaglio su un sito pedopornografico e ci si ritrova poi a doversi difendere da un’accusa di pedofilia) era già stato preso in considerazione dal Congresso ai tempi della stesura della legge che vieta la pedopornografia. I legislatori hanno inserito la parola “consapevolmente” prima di ogni frase. Va detto inoltre che il quadro di leggi stabilito permette di cogliere i pedofili in flagrante e non lascia spazio ad ambiguità circa una possibile innocenza: di solito gli accusati hanno centinaia di migliaia di immagini nei loro computer.

"È arte!" 

Forse ricorderete la discussa collezione di foto di bambini nudi posseduta da Michael Jackson—erano contenute in libro di fotografia con titoli com In search of beauty. Il fatto che il libro venga venduto su Amazon ci fa capire che vengono considerate non solo legali ma anche socialmente accettabili.

Lo stesso vale per film come Pretty Baby di Louis Malle del 1978, che racconta la storia di una prostituta dodicenne interpretata da una Brooke Shields dodicenne. La maggior parte di questi film è degli anni Settanta e contiene diverse immagini di bambini nudi in contesti sessuali che oggi non potremmo mai vedere su uno schermo—non perché sono illegali ma perché il pubblico ne rimarrebbe sconvolto e probabilmente i cinema si rifiuterebbero di proiettarle.

Pubblicità

Dalla sezione “i clienti che hanno comprato questo film hanno comprato anche…” possiamo notare che i gusti di quelli che li guardano non variano poi così tanto.

"Sono solo parole, non immagini!"

Nella fan fiction c'è un genere, Snarry, che racconta storie di sesso tra Severus Piton e Harry Potter—cosa che probabilmente troverete inquietante, ma che grazie al Primo Emendamento non è considerata illegale.

Ma ci sono stati anche tanti falsi allarmi. Nel 1998, un ragazzo di nome Brian Dalton è stato accusato di pedofilia perché possedeva un quaderno in cui aveva scritto alcune sue fantasie pornografiche riguardanti dei bambini. Dopo la condanna, l’ACLU ha impugnato la sentenza e nel 2003 il caso è stato portato direttamente davanti alla Corte Suprema dell’Ohio, dove Dalton ha avuto la possibilità di ritrattare la sua colpevolezza. Nel 2004 il caso è stato chiuso.

Segui Mike Pearl su Twitter.