A Vienna per sgomberare uno squat ci vogliono 1700 poliziotti e un blindato

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A Vienna per sgomberare uno squat ci vogliono 1700 poliziotti e un blindato

Ci sono voluti 1700 poliziotti, 12 ore, un blindato e un cannone ad acqua, il tutto per convincere 31 squatter a togliere il disturbo dall'unico vero e proprio squat di Vienna.

Fino a ieri, la scena squat della capitale austriaca poteva contare su un piccolo gruppo di case occupate essenzialmente tollerate dal governo, quando non direttamente destinatarie di qualche fondo pubblico.

Fino a ieri, dicevamo, perché l'unico vero e proprio squat di Vienna, Pizzeria Anarchia, è stato sgomberato. Ci sono voluti 1700 poliziotti, 12 ore, un blindato e un cannone ad acqua, il tutto per convincere 31 squatter a togliere il disturbo. Forse la Pizzeria Anarchia ha cessato di esistere, ma la storia della sua fine è una grossa fonte di imbarazzo per la polizia, e si intreccia ad altri interessi.

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Lo squat è nato nel 2012, dopo che un gruppo di anarchici era stato invitato a vivere in un'ex pizzeria dallo stesso proprietario. Eppure qualche settimana fa gli squatter hanno ricevuto una notifica di sgombero. Secondo chi abitava nella pizzeria, l'operazione è parte di un piano per liberare la zona dagli occupanti e poter così aumentare gli affitti.

"Siamo stati invitati qui dai proprietari," ci ha spiegato uno degli squatter. "Dicevano che erano preoccupati per la nostra situazione e volevano mettere su una specie di progetto sociale. Ci hanno detto che il posto era abbandonato e che ci saremmo potuti restare per sei mesi. Poi però abbiamo scoperto che ci viveva ancora della gente, e l'idea era che la nostra presenza li avrebbe spinti a spostarsi altrove, perché apparentemente eravamo troppo rumorosi e facevamo casino. Non appena abbiamo capito la cosa abbiamo unito le forze e assunto il controllo dell'intero edificio. L'idea era di fargli vedere che la gente comune può tenere testa agli speculatori."

Un altro ha aggiunto: "Non è da noi che arriva la violenza."

Una volta spiegate le nostre ragioni, gli occupanti ci hanno permesso di passare la notte alla Pizzeria Anarchia. L'atmosfera era rilassata, quasi di festa, e alcuni avevano già iniziato a pianificare la costruzione di barricate per fermare la polizia.

"Trovare un posto in cui stare non è semplice," ci ha spiegato uno dei presenti. "Loro stavano qui col permesso del proprietario, e all'inizio sembrava perfetto. Ma ora stanno per buttarli di nuovo fuori."

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Verso le cinque di mattina il ritmo di costruzione delle barricate si è fatto più sostenuto. Nessuno parlava. La polizia è arrivata poco dopo, ma per nostra sorpresa si sono mantenuti a una certa distanza. Sono avanzati solo poco prima delle 10, accolti da una resistenza passiva e pacifica—oltre a qualche lancio di vernice. Grazie alla meticolosa preparazione degli squatter e alle barricate in corrispondenza di entrambe le entrate, ci è voluto un po' perché gli agenti facessero irruzione e portassero fuori i 31 squatter.

La polizia ha impedito l'accesso alla stampa per tutta la durata dell'operazione (pur non trattandosi di scontri pesanti o altre situazioni rischiose), ma siamo riusciti a seguire la vicenda dalla terrazza di un amico. Poi un blindato è riuscito a sfondare i cancelli. È stato allora che la gente ha iniziato a chiedersi come un gruppetto di punk fosse riuscito a tenere a bada la polizia col solo ausilio di qualche mobile sistemato contro una porta.

Tra la polvere, la polizia è entrata nello squat e ha raggiunto il terzo piano per arrestare i più ostinati. È stata una delle operazioni di polizia più grosse degli ultimi anni. I costi sono ancora da determinare.