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Sono stata a una protesta topless con le raeliane

Era il giorno più caldo dell'estate, il sole era nel suo punto più alto e circa 20 raeliane di Mount Royal, a Montreal, si erano riunite per promuovere l’uguaglianza di genere togliendosi i vestiti.

Foto per gentile concessione dell'autrice.

Era il giorno più caldo dell'estate, il sole era nel suo punto più alto e circa 20 raeliane di Mount Royal, a Montreal, si erano riunite per promuovere l’uguaglianza di genere togliendosi i vestiti.

Mentre mi dirigevo verso la manifestazione raeliana ho incontrato un prete. Quando gli ho detto dove ero diretta è scoppiato a ridere. Li ha definiti "dei folli completi", aggiungendo che Claude Vorilhon, il leader che afferma di essere in grado di comunicare con gli alieni, è “fuori di testa.” Mi ha anche riferito che il buon Claude, noto anche come “Raël”, era stato bandito da parecchi stati a causa delle sue posizioni radicali. Quando gli ho detto che avrei fatto tardi per la manifestazione il prete si è fermato e mi ha semplicemente detto, “Be', non ti stai perdendo molto.”

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Il movimento “Go Topless” è stato fondato da Raël stesso, un ex pilota di auto da corsa che, a un certo punto, penso si sia fatto fino a decidere di avere avuto un'esperienza molto profonda. La “religione degli UFO” conta circa 90.000 adepti in tutto il mondo, e si è sviluppata principalmente in Quebec e Corea del Sud. Se ultimamente avete pensato di entrare a far parte di una setta religiosa, e se vi piace guardare le tette, dovreste davvero prendere in considerazione quella raeliana, checché ne possa dire un prete incontrato sulla via.

Per la stampa, Go Topless è una mera trovata pubblicitaria. Ne parlano in questi termini fin dal momento in cui è stato fondato il movimento, nel 2007. Quando sono arrivata all'appuntamento, raeliani e raeliane sfilavano attorno a una statua reggendo cartelli con scritte come “uguali diritti.”

Ho visto una madre aggiungersi al corteo con il figlio nel passeggino; una volta avvistate le donne in topless si è tolta camicia e reggiseno per sbandierarle in aria in segno di vittoria. I suoi seni gonfi e colmi di latte rimbalzavano al vento, e sembrava che avesse aspettato quel momento per tutto il giorno. Tutti l'hanno accolta caldamente, ma poi penso si sia accorta che si trattava di una specie di rito e si è allontanata nella direzione opposta.

Dopo aver girato attorno alla statua, la sfilata si è trasferita sul prato in un cerchio irregolare, sempre con cartelli e volantini in quantità. Poi i membri sono stati assaliti da un feroce gruppo di fotografi e di presunti studenti di giornalismo. C’erano orecchini, collane e magliette con la stella di David congiunta a una svastica, ornata de piume pendenti simili a quelle degli acchiappasogni.

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Due minuti dopo essermi avvicinata al cerchio, una donna in topless e con un cappello mi ha presa per il braccio e mi ha domandato, "Sei una giornalista?"

"Sì," ho risposto.

Mi ha chiesto di seguirla verso un gruppo di donne alle prese con diverse cartellette. Lì ho conosciuto Sharon, la responsabile dell’Associazione Raeliana per le Minoranze Sessuali, dalla quale ho saputo che il suo gruppo difende i diritti dei trans dal 2004. Sono rimasta piuttosto impressionata, considerato che è solo ora che le associazioni come questa sono sempre più presenti. Abbiamo discusso per un po' di cosa significhi far parte di una setta, e lei mi ha detto che le sette sono rintracciabili in ogni aspetto della società, e che crede nel profeta Raël e nella sua capacità di interloquire con gli alieni. Le ho domandato quale fosse il suo libro preferito tra quelli scritti da Raël, e ha detto che non sapeva decidersi. Poi le ho chiesto da quale avrei dovuto iniziare, volendo leggerne uno, e mi ha risposto “il primo.”

Claude Vorilhon ha scritto Intelligent Design nel 1973, quando aveva 27 anni e nessuna formazione ufficiale. Sharon sembrava entusiasta di questo fatto. Quando le ho chiesto perché le fosse piaciuto così tanto il libro mi ha detto, “perché ha perfettamente senso.” Poi mi ha confessato che l’unione tra la svastica e la stella di David nel simbolo raeliano aveva avuto un forte effetto su di lei. Dato che è vissuta in Israele, nella sua esperienza la svastica rappresentava qualcosa di estremamente negativo. Vedere i due simboli decontestualizzati e uniti in un simbolo di pace ha suscitato in lei un sentimento catartico.

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Dovevo dare conto di una cosa a Sharon: Raël sembrava molto carismatico e—a seconda dei punti di vista—progressista.

Ero ansiosa di conoscere i dettagli di questo credo che convince molti a venerare una persona come se fosse una divinità, nel caso anch’io volessi ideare una setta quando avrò 27 anni. Così ho provato a intervistare alcuni raeliani nelle vicinanze, ma erano tutti molto ansiosi e a disagio. Un uomo anziano vestito interamente di bianco mi ha ripetuto più volte che non aveva intenzione di discutere la sua fede con me, e mi ha indirizzato nuovamente verso le donne con le cartelle in mano. Era un uomo attraente, con occhi languidi, e sono rimasta sinceramente dispiaciuta per il suo rifiuto.

“Fa davvero caldo, eh,” ho detto, sventolando il colletto del trench.

“Perché allora hai la giacca?” mi ha chiesto lui.

Sono tornata dal gruppo di donne con le cartellette e ho intervistato un’infermiera di nome Nadia, raeliana registrata. Volevo comprendere meglio l’ideologia dietro la religione, visto che non sembravano farsi molti scrupoli riguardo il reclutamento di nuovi membri. All’inizio Nadia stava sulla difensiva, e mi ha detto “Siamo persone normali, con dei lavori normali.” Conoscevo già il paradosso secondo il quale il raelianesimo è una “religione atea”; inoltre sotto molti aspetti è a favore del progresso nella medicina e nella scienza. Per esempio, un chirurgo e un consigliere raeliano di San Francisco hanno deciso di collaborare e curare le vittime dell’infibulazione.

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Tuttavia non mi era ancora chiaro cosa ci fosse di così intrigante. Ho chiesto a Nadia informazioni circa le varie applicazioni religiose della comunità raeliana: le conferenze internazionali, le meditazioni online, le pubblicazioni autonome. Quello che diceva mi ha ricordato molto quando lavoravo per American Apparel nel 2006. Raël è molto attivo politicamente, e con le sue credenze sensazionalistiche difende i gruppi socialmente emarginati raccogliendo molti proseliti. Forse hanno solo bisogno di relazioni pubbliche di livello un po' più alto?

Mentre aumentava il numero dei presenti, sei donne apparentemente annoiate si sono sedute su teli stesi a terra e hanno cominciato a mangiare del muesli. I fotografi maschi avevano un'aria piuttosto eccitata, e scattavano foto con tutti gli strumenti a loro disposizione.

“È importante separare la nudità dalla sessualità,” ha detto Sharon. “Lo fanno le tribù in Africa, in America del Sud, in tutto il mondo.”

Ho osservato quelle donne di mezza età che se ne stavano in topless, sedute sui teli, mentre si spartivano il cibo e avevano l'aria di divinità greche. Sharon ha continuato a spiegare l'importanza di mostrarsi agli uomini in quel modo, specificando che per il maschio è fuor di natura reprimere gli ormoni coprendo il corpo femminile. Tutte le fantasie che mi ero fatta sul tornare indietro nel tempo e rinascere in una società matriarcale hanno iniziato a turbinarmi in testa. Ero ipnotizzata da quei teli.

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In quanto giornalista mi è sembrato giusto catturare la prospettiva di quel gruppo marginalizzato di donne. Così mi sono seduca accanto a loro e ho aperto il trench scoprendo il seno, mentre da dietro mi incitavano.

"Scusate, ma come la vivete questa cosa?". Era la mia voce che lo chiedeva.

Ero talmente sopraffatta dalla frenesia maschile che riuscivo a stento a formulare frasi sensate.

"Esatto, come la viviamo?" ha ripetuto una donna alle mie spalle. Ha allungato la sua mano raeliana, e io ho evitato il contatto. Invece, ho rivolto lo sguardo ai fotografi. Il panorama di uomini rabbiosi che ostruiva l'orizzonte era un surreale fenomeno di perversione incalcolabile.

Gli uomini erano tutti in silenzio. L'unico rumore era quello dei flash delle loro macchine fotografiche, accompagnato da fugaci movimenti dei corpi e risate sommesse. Era davvero uno strano modo di essere mercificati. Che gratificazione si può ottenere dallo scattare foto così? Non c'è veramente più nulla da vedere?

Quando mi sono rialzata ho ringraziato le raeliane per aver cercato di cambiare il mondo. Anche se venerano un folle che vive in Francia ed è appassionato di auto da corsa, non posso non apprezzare i loro tentativi di manipolare questa struttura sociale che, come loro, trovo estremamente imperfetta. Forse un giorno, quando fonderò una mia setta, riuscirò a raccoglierle sotto la mia guida e imporrò una decima.

Nel frattempo però tornerò alla mia vita di tutti i giorni, col mio lavoro di tutti i giorni, a combinare gli strumenti di linguaggio e persuasione in un modo che mi dà di che vivere. E segretamente, senza compiere il minimo sforzo per raggiungere il mio sogno, porterò per sempre il peso di una fantasia ben precisa: allattare al seno, disposta in cerchio con le mie amiche mentre gli uomini sono a caccia.

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