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L'ultimo video dello Stato Islamico contro l'America

Il filmato diffuso ieri è stato definito una "sfida a Obama" in stile hollywoodiano, ma al di là delle fiamme e lo slow motion è evidente che le provocazioni dello Stato Islamico hanno raggiunto il loro obiettivo.

Il video diffuso ieri dal gruppo Alhayat.

Se i titoli sullo Stato Islamico che da qualche tempo dominano le prime pagine sono fondati, il gruppo estremista che controlla grandi aree dell’Iraq e della Siria potrebbe rappresentare la più seria minaccia alle democrazie occidentali dai tempi dell’Unione Sovietica. Non c’è dubbio che si tratti di un’organizzazione malvagia e terribile che uccide indiscriminatamente. Ma sembra che quello che sa fare meglio sia sfornare propaganda con lo scopo di terrorizzare il resto del mondo.

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Tra gli altri, e più di ogni altro, il video della decapitazione del giornalista americano James Foley ha generato il panico mediatico (“SELVAGGI!” gridava la copertina del New York Post raffigurante un’orribile immagine dell’atto) che con ogni probabilità era obiettivo dell'IS.

Queste provocazioni hanno inevitabilmente portato alle prese di posizione che di norma precedono una guerra vera e propria. Settimana scorsa Obama ha annunciato un’azione militare implacabile contro il gruppo, aggiungendo che gli Stati Uniti non avrebbero inviato truppe di terra nella regione. Il messaggio è tuttavia stato invalidato dal capo dello stato maggiore congiunto, il generale Martin Dempsey, che in una dichiarazione pubblica ha definito l’esercito iracheno terribilmente incompetente, giudicando necessario l’impiego di truppe via terra. Nel frattempo i repubblicani al Congresso hanno insistono per un'offensiva totale contro i nuovi cattivi.

L'ultima provocazione rivolta all'America in quest'ordine è un breve video presentato come trailer di un film dal titolo Flames of War. Secondo quanto afferma il Daily Mail si tratta di “un video di propaganda in stile Hollywood” che funge da “sfida a Obama,” mentre il Guardian lo ha definito abilmente prodotto, specificando che presenta i “tratti della produzione di alta qualità” che caratterizzano alcuni video del gruppo.

Sapendo che è il prodotto di un'organizzazione di assassini, il video è effettivamente piuttosto pensante. Ma è tutto fuorché abilmente prodotto—è un video incomprensibile e di scarsa qualità che potrebbe essere stato fatto da un quattordicenne appassionato di Call of Duty a cui è stato prescritto dell'Adderall.

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Si apre con le scene preferite di ogni ragazzino: esplosioni!

Altre esplosioni!

ESPLOSIONI!

Secondo il New York Timesquesto passaggio mostra “carri armati e truppe americane sotto attacco,” ma non si spiegano né il luogo né la data di origine dei video, e alcune esplosioni sono semplici immagini scadenti generate al computer. Canti in arabo accompagnano le fiamme.

Dopo la prima fase di esplosioni c'è una seconda parte in cui compaiono fiamme fasulle che circondano presunti combattenti dello Stato Islamico nell'atto di fare fuoco.

Dopodiché tornano le esplosioni. Dal fermo immagine non si capisce, ma questa in particolare è al rallentatore e al contrario:

Questo fa paura perché mostra che gli estremisti hanno imparato a usare Final Cut Pro.

Poi si torna al rallentatore, stavolta con un altro jihadista che spara:

…e ancora fiamme finte, ora sovrapposte a un filmato di truppe americane. È una cosa che potrebbe fare qualsiasi studente di cinema con una particolare inclinazione per le teorie cospirazioniste.

E poi:

George W. Bush non riuscirà mai a far dimenticare quel momento, vero?

Lo striscione "Missione Compiuta" viene mostrato insieme a un video di Obama che dice che le truppe americane non torneranno a combattere in Iraq e ad alcune immagini in notturna della Casa Bianca. Il video termina con un breve accenno a quella che sembra l'imminente esecuzione di un gruppo di prigionieri…

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…chiuso dal titolo alla Game of Thrones: “Flames of War: la battaglia è appena cominciata.”

Ovviamente il video è stato concepito per glorificare lo Stato Islamico, lo stesso scopo che sta dietro le riviste in inglese, gli altri video o l'abile uso di Twitter. (Gli stronzi si preoccupano sempre delle loro apparenze, e questi non fanno eccezione.) Ed è altrettanto chiaro che il filmato vuole anche essere una minaccia e uno scherno, obiettivo che probabilmente verrà raggiunto con facilità.

Dopo la sua uscita, il senatore repubblicano Jim Inhofe ha dichiarato su Fox News che “la nostra patria è in pericolo, dobbiamo vincere la guerra,” mentre Eliot Engel, un democratico di New York, ha affermato che se lo Stato Islamico non viene fermato “avremo molti altri 11 settembre.” Guardando il trailer di Flames of War risulta evidente che i jihadisti non vedono l'ora che inizi la guerra; d'altra parte, a sentire l'attuale dibattito negli Stati Uniti, sembra che molti politici americani vogliano la stessa cosa.

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